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Wolfango Giusti (Firenze 1901 – Roma 1980). Studiò all’Università di Firenze, dove si laureò nel 1922. Trascorse svariati periodi all’estero, in Cecoslovacchia, Polonia e Unione Sovietica. Fu professore ordinario di Lingua e letteratura russa prima presso l’Università di Trieste (dal 1947) e poi presso la Facoltà di Magistero di Roma (dal 1967 fino al 1977). Nell’anno accademico 1963/64 fu anche professore incaricato di Lingua e letteratura russa presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Padova, all’interno del Corso di laurea in Lingue e Letterature Straniere Moderne. Tenne allora un corso monografico dedicato alla poesia russa, da Lermontov al Simbolismo.
Come era spesso il caso nel periodo fondativo della slavistica italiana, Giusti rivolse la sua attenzione a più culture slave, apportando contributi alla boemistica, alla polonistica, alla russistica e all’ucrainistica e traducendo dallo sloveno. Collaborò anche con la casa editrice Slavia, fondata da Alfredo Polledro, e con l’Istituto per l’Europa Orientale.
Fu alla cultura e alla letteratura russe che dedicò tuttavia la maggior parte della sua produzione scientifica, che si caratterizza per l’attenzione agli aspetti storici e politici che s’intersecavano con quelli strettamente letterari. Un altro filone di ricerche fu quello dei rapporti tra l’Italia e i Paesi slavi.
Tra le sue principali pubblicazioni si possono annoverare “Aspetti della poesia polacca contemporanea” (1931), “Studi sulla cultura ceca contemporanea” (1932), “Mazzini e gli Slavi” (1940), “Il panslavismo” (1941), “La grande stagione del romanzo russo” (1957), “Il secolo d’oro della poesia russa” (1961), due storie della Russia (1944, 1975).

[Viviana Nosilia]

Fonti bibliografiche:
E. Sgambati, “Giusti, Wolfango (Wolf)”, LVII, 2001, http://www.treccani.it/enciclopedia/wolfango-giusti_(Dizionario-Biografico).