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Università degli Studi di Padova

PHAIDRA – Collezioni digitali



Fondo Mario Labò

Descrizione

Il fondo Labò è una delle sotto-collezioni in cui si articola la collezione IUAV. E’ costituito da un nucleo bibliografico di notevole valore, che testimonia la poliedrica attività intellettuale dell’architetto e storico dell'architettura Mario Labò (Genova, 17 settembre 1884 – Genova, 13 febbraio 1961). Intellettuale sensibile e rigoroso professionista, laureato presso il Politecnico di Torino nel 1919, divenne ben presto un vero e proprio catalizzatore culturale nell’ambito dell’architettura a Genova. Sostenitore delle più avanzate idee sull’architettura, appoggiò le teorie e le attività del Gruppo 7; nei primi anni ’30 Labò aderì al MIAR (Movimento Italiano per l’Architettura Razionale), diventando un attivo esponente del movimento razionalista e fu tra i fondatori dell’ INU, Istituto Nazionale di Urbanistica.
Significativa la produzione bibliografica di Labò: scrisse le monografie I palazzi di Genova, Milano 1914; Studi di architettura genovese: palazzo Rosso, Roma 1921; Architetti dal XV al XVIII secolo: G.B. Castello, ibid. 1925. Fondò il mensile Per l'arte uscito a Torino dal 1909 al 1915 e collaborò stabilmente con le riviste L'Arte decorativa moderna (1903-04) e L'Eroica (1911-12); furono pubblicati numerosi suoi articoli relativi a questioni d'arte e d'architettura antica e moderna in Emporium, nel Marzocco e nella rivista diretta da A. Venturi, L'Arte.
Labò curò con la collaborazione della moglie Enrica la traduzione di opere considerate dei classici dell’architettura contemporanea: sono del 1954 le sue traduzioni di La cultura della città, di Lewis Mumford (1895-1990) e di Spazio, tempo e architettura, di Sigfried Giedion (1888-1968), mentre è del 1959 quella di Storia dell’architettura europea, di Nikolaus Pevsner (1902-1983), col quale fu legato da un’amicizia trentennale.
L’acquisizione del Fondo Labò risale agli anni 1962-63 su interessamento di Bruno Zevi, direttore dell’allora Istituto Universitario di Architettura. Enrica Morpungo Labò, alla morte del marito decise di vendere una parte della biblioteca, per onorare la memoria del marito e del figlio Giorgio, studente di architettura e partigiano, fucilato dalle SS nel marzo del 1944.
Il materiale acquisito consiste in 192 volumi editi tra il 1500 e il 1830, di cui spiccano gli esemplari di trattatisti quali Vignola, Milizia, Serlio, Guarini, Vasari; il Vitruvio di Fra’ Giocondo; l’opera di Peter Paul Rubens sui palazzi di Genova, di cui Labò curò un’edizione nel 1914. Sono inoltre presenti 482 opere pubblicate tra il 1831 e la prima metà del ‘900, tra le quali si annoverano volumi delle esposizioni del XIX e dei primi decenni del XX secolo, i cataloghi della Triennale di Milano, atti di convegni, guide di città italiane e di capitali europee, volumi su arti decorative e arredamento, architettura di giardini, manuali e monografie dedicate ad architetti e artisti.
Del fondo Labò sono stati selezionati e digitalizzati alcuni volumi che confluiranno in una sezione dedicata alle Esposizioni del XIX secolo. In seguito, verranno create altre sezioni del fondo, contenenti le digitalizzazioni di trattati e di manuali di architettura.

Persone


Casagrande Zennaro, Anna (Curatore della collezione)
Università IUAV di Venezia (Curatore della collezione)

Lingua:

Italiano

Ente o persona di riferimento:

Università IUAV di Venezia