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Università degli Studi di Padova

PHAIDRA – Collezioni digitali



Opere di Giovannella Cresci Marrone

Giovannella Cresci Marrone, Giovanni Mennella e l’‘unità epigrafica mobile’, pronta a muovere da Pesaro per una ricognizione sul territorio (settembre 1981) Giovannella Cresci Marrone, Giovanni Mennella e l’‘unità epigrafica mobile’, pronta a muovere da Pesaro per una ricognizione sul territorio (settembre 1981).

Giovannella Cresci Marrone è nata a Pisa il 15 aprile 1951. La sua formazione universitaria si è compiuta presso l’Università di Genova, dove ha studiato sotto la guida di Albino Garzetti e Giovanni Forni: qui ha conseguito la laurea in Lettere il 26 giugno 1973 e la laurea in Storia il 24 ottobre 1974. La sua carriera accademica è iniziata come borsista del Consiglio Nazionale delle Ricerche, incarico che ha ricoperto fra il 1976 e il 1979. Nel 1980 ha preso servizio come ricercatore universitario (nella forma non tradotta al femminile, che Giovannella ha sempre preferito per il carattere ‘neutro’ dei ruoli istituzionali) nel Dipartimento di Storia dell’Università di Torino, dove ha lavorato con Lorenzo Braccesi ed è stata parte attiva della sua vivace scuola.

Altino, Museo Archeologico Nazionale. Giovannella Cresci Marrone intenta allo studio delle etichette plumbee Altino, Museo Archeologico Nazionale. Giovannella Cresci Marrone intenta allo studio delle etichette plumbee.

Nel 1987 è risultata vincitrice di concorso per professore associato presso l’Università Ca’ Foscari Venezia, ateneo nel quale da allora ha insegnato Storia romana e, dopo la prematura scomparsa del collega Fulviomario Broilo, anche Epigrafia latina.
Nel 2000 ha vinto il concorso da professore ordinario. La sua intensa attività di questi anni si è tradotta in un impegno parimenti rigoroso, convinto e proficuo negli ambiti della didattica, della ricerca e della gestione universitaria. Giovannella ha da sempre destinato a questi tre ambiti del lavoro inesauribili passione, tempo ed energie. È autrice di circa duecento contributi scientifici, fra cui otto monografie, scritte da sola o in collaborazione con colleghi italiani e stranieri afferenti al suo stesso settore disciplinare, accademici e non, ma anche specialisti di aree scientifiche diverse: esperienze precoci dell’interdisciplinarità e della trasversalità negli studi che ora si stanno felicemente affermando, esito di solide relazioni internazionali, nate sempre da occasioni scientifiche, ma spesso evolute anche in amicizie personali, fondate su stima e affetto reciproci.

La passione per il sapere ha reso Giovannella anche un’attiva organizzatrice di convegni, nazionali e internazionali, e la sua eccellente reputazione di ricercatrice ha determinato il suo invito come relatrice a decine di convegni in Italia e all’estero. La sua capacità di interpretare la storia e coglierne i temi fondanti e le problematiche più significative, enucleando i nessi causali fra gli avvenimenti, nonché il rigore metodologico applicato all’indagine della tradizione antica grazie a diverse tipologie documentarie, hanno determinato il buon esito dei progetti di ricerca nei quali si è cimentata, affrontando competizioni nazionali e internazionali, che l’hanno portata a ottenere preziosi finanziamenti.


Giovannella Cresci Marrone all'inaugurazione della XXIII Rencontre franco-italienne sur l’épigraphie du monde romain (2018) Giovannella Cresci Marrone all'inaugurazione della XXIII Rencontre franco-italienne sur l’épigraphie du monde romain (2018).

I suoi interessi di ricerca si sono orientati verso filoni tematici diversi: la fortuna del mito di Alessandro Magno nel mondo romano; i processi di ingresso delle comunità indigene nella romanità attraverso il riscontro autoptico, l’edizione, il commento e l’esegesi storica di documenti epigrafici pertinenti a differenti insediamenti dell’Italia romana; la storia politica relativa al tramonto della repubblica e all’instaurazione del principato, attraverso l’approfondimento delle strutture ideologiche, delle forme di comunicazione istituzionale, nonché della cerimonialità pubblica; l’eredità dell’antico in autori moderni.

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