"Fratello amatissimo": Francesco a Bonomo Algarotti, 1729–1764
Inaugurato il 23 dicembre 2021, il progetto di edizione dell’epistolario di Algarotti prende le mosse dalla esigenza avvertita da parte della comunità degli studiosi del Settecento di precisare e valorizzare il significato culturale che il “cigno di Padova” ebbe nella cultura europea del suo tempo: il rilevante epistolario (circa 1500 unità), conosciuto per lo più attraverso le stampe settecentesche (preziosi, ma reticenti collettori di lettere mutilate e ampiamente riviste), e pioneristicamente censito dalla Biblioteca di Trier ha atteso a lungo un lavoro di scavo e di restituzione in una veste filologicamente affidabile, che è stato finalmente avviato sotto gli auspici del Dipartimento di Studi Linguistici e Letterari dell’Università di Padova (DiSSL), del Centro di Ricerca sugli Epistolari del Settecento (CRES) dell’Università di Verona e del Ministero dell’Università e della Ricerca, grazie a un progetto PRIN 2022 finanziato dall’Unione europea – NextGenerationEU (DAEL - Digital Archive of Eighteenth-century Letters / ADES - Archivio Digitale degli Epistolari del Settecento).
Il progetto vede la partecipazione di ricercatori in formazione e di affermati studiosi di Algarotti e di epistolari settecenteschi, nonché del Centro di Ateneo per le Biblioteche dell’Università di Padova, della Biblioteca Comunale di Treviso "G. Comisso" (depositaria di uno dei fondi algarottiani più corposi), della Biblioteca Reale di Torino e di UNIL (Section d’Italien della Faculté des lettres dell’Université de Lausanne), proprietaria del portale Epistulae.
Esso ha consentito la schedatura su Nuova Biblioteca Manoscritta (NBM) di circa 500 missive autografe, conservate presso la Biblioteca Comunale di Treviso, e la realizzazione della collezione digitale delle lettere autografe di Francesco Algarotti a Bonomo, conservate nei due principali depositi documentari: la Biblioteca Reale di Torino (ms. Militari 228) e la Biblioteca Comunale di Treviso (ms. 1256A e B), che qui vedono la luce.
Si tratta di circa 700 lettere che coprono l’arco cronologico 1729-1764, durante il quale Francesco Algarotti è dapprima uno dei protagonisti della rivoluzione culturale che accompagnò l’affermazione della fisica newtoniana, poi agente discreto delle diplomazie europee durante le guerre di Successione polacca ed austriaca (1733-1748) e della Guerra dei Sette anni (1756-1763), di cui è scrupoloso “novellista”. Le lettere indirizzate a Bonomo consentono così non soltanto di ricostruire la cultura di Francesco Algarotti, nutrita di letture, frequentazioni (anche massoniche) e luoghi visitati, ma testimoniano un rapporto fraterno nel senso settecentesco del termine, in cui interessi economici, mercantili, militari e politico-diplomatici si intrecciano agli affetti, senza cancellare le tensioni tra il più anziano Bonomo, dedito all’amministrazione del patrimonio familiare, e il più giovane Francesco, determinato ad appagare la propria curiosa intelligenza seguendo le strade del mondo.
I documenti restituiscono altresì una parte dell’attività degli Algarotti poco conosciuta, quella di mercanti di beni alimentari, di lusso, librari, artistici, di grande interesse, tracciando un vivido affresco della vita quotidiana settecentesca. La disponibilità delle copie digitali degli originali, infine, restituisce fedelmente gli usi grafici, l’integrazione tra testo e immagine, la materialità del flusso epistolare, offrendo l’occasione per studiare l’epistolario nelle sue implicazioni storiche, paleografiche, linguistiche e letterarie.
La digitalizzazione degli originali si completerà con l’edizione dell’intero epistolario di Francesco in una duplice veste: sul portale Epistulae e nell’edizione cartacea per il CRES di Verona.
Comitato scientifico: Comitato scientifico: Franco Arato, Valentina Gallo (coordinatrice), Anna Maria Salvadé, William Spaggiari †, Corrado Viola.
Comitato editoriale: Ismaele Chignola, Chiara Lo Giudice, Daniela Mangione, Ivana Miatto, Maria Antonia Papa, Paolo Pastres, Gilberto Pizzamiglio, Martina Romanelli, Erica Vianello, Paolo Zaja.
Responsabili e conservatrici dei Fondi: Giuseppina Mussari (Biblioteca Reale di Torino); Francesca Sardi (Biblioteca Comunale di Treviso “Giovanni Comisso”).