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Università degli Studi di Padova

PHAIDRA – Collezioni digitali



Arte ed Antichità a Padova nel Cinquecento.
La collezione Mantova Benavides tra passato e presente

Percorso volto alla conoscenza della collezione Mantova Benavides, nucleo storico dell’attuale Museo di Scienze archeologiche e d’Arte dell’Università di Padova.
Questa collezione ebbe origine almeno due secoli prima della donazione del Museo di Antonio Vallisneri all’Università, risalente al 1733, che diede origine al nucleo storico dei Musei universitari di Padova. Nello specifico, con questo atto Antonio Vallisneri iunior salvò da sicura dispersione circa un terzo dell’antica raccolta Mantova Benavides in precedenza acquistata dal padre.

La collezione Mantova Benavides si era costituita in Padova forse già sul finire del sec. XV, grazie agli interessi artistico-antiquari della famiglia omonima. In particolare, il maggiore collezionista della famiglia, Marco (1489–1582) giurista presso lo Studio Padovano, diede impulso al suo “museo” raccogliendo manufatti storico artistici, reperti archeologici, curiosità, fossili e campioni naturali uniti ad un rilevante numero di materiali da bottega d’artista. Un documento d’eccezione, l’Inventario del 1695 descrive nel dettaglio la collezione circa un quindicennio prima della cessione parziale al Vallisneri. Ne risulta che all’epoca questa era ancora esposta nel palazzo di via Porciglia, voluto da Marco, ed era conservata accuratamente, disposta come ai tempi di Marco, dal pronipote Andrea autore dell’inventario stesso.

Quanto oggi è conservato nel Museo universitario grazie al Vallisneri, offre al visitatore l’eccezionale opportunità di ammirare riunita in un sol luogo, anche se solo in parte, l’unica collezione rinascimentale padovana giunta sino ai giorni nostri che, per fama presso i contemporanei e per l’assidua frequentazione degli artisti del tempo (dal Campagnola, all’Ammannati, al Riccio solo per fare alcuni nomi) costituisce una preziosa testimonianza del tessuto culturale ed artistico del Cinquecento padovano. Dalle effigi di alcuni personaggi raffigurati nella Sala dei Giganti al monumento equestre del Gattamelata nel sagrato della Basilica del Santo, molta parte delle vicende culturali ed artistiche del Rinascimento padovano si specchiano in questo piccolo ma preziosissimo lacerto di collezione, un patrimonio che unisce l’Università alla Città.

A seguito degli studi che hanno portato alla recente edizione del catalogo scientifico a stampa, con il percorso si rende ora accessibile anche virtualmente questo straordinario patrimonio.

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