PHAIDRA – Collezioni digitali

Venerdì 10 novembre 2006 l’Università degli Studi di Padova ricorda con una intera giornata di manifestazioni il cinquantesimo anniversario della rivoluzione ungherese. L’Ateneo patavino nel 1956 fu una delle prime istituzioni accademiche europee ad accogliere gli universitari esuli dell’Ungheria ed è proprio il “racconto” di alcuni di quegli ex-studenti a essere il filo conduttore della cerimonia che si svolge in Aula Magna “Galileo Galilei”, alle 10.30, nell’incontro titolato “Ungheria 1956-2006. Cinquant’anni dalla rivoluzione ungherese”. Dopo i saluti di Vincenzo Milanesi, Rettore dell’Ateneo, Flavio Zanonato, Sindaco di Padova, István Kovács, Ambasciatore d’Ungheria, e Tibor Szányi, Presidente della Commissione Interparlamentare Italo-Ungherese, seguono le testimonianze di Lajos Okolicsányi, docente dell’Università di Padova, Lajos Pintér, Console generale onorario, Bruno Zanettin, professore emerito dell’Ateneo, e dell’arch. Camillo Bianchi. Una mostra fotografica allestita in Aula Studenti nel Cortile Nuovo del Palazzo del Bo e l’esecuzione degli inni nazionali da parte del Concentus Musicus Patavinus figurano nelle manifestazioni programmate all’interno della giornata di ricordo dell’insurrezione ungherese. E', per l’Università di Padova, l’occasione non solo per ripercorrere le storie di quei ragazzi ungheresi arrivati fortunosamente a Padova, ma anche di ribadire il motto dell’Ateneo "Universa Universis Patavina Libertas" ovvero l’importanza della libertà di pensiero, di ricerca, di scienza e di progresso.

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