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Università degli Studi di Padova

PHAIDRA – Digital collections



Serie 7 - Materiale sperimentale

Serie 7 - Materiale sperimentale

Description

Documentazione scientifica di Fabio Metelli (1907-1987), direttore dell'Istituto di Psicologia dell'Università di Padova.

64 unità archivistiche

E' stato sinteticamente definito 'Materiale sperimentale' l'insieme delle tavole grafiche, dei disegni e grafici su carta da lucido, dei ritagli e delle fotografie 'di laboratorio'. Non si è ritenuto opportuno suddividere il materiale e definire serie a sè stanti solo per il fatto che cambia il supporto o la forma della documentazione. Tuttavia le schede descrittive dei rotoli, delle fotografie e dei tasselli/ritagli sono state poste in coda a quelle delle tavole.
Le TAVOLE sono state prodotte con molta probabilità a partire dagli anni '40 del Novecento, illustrano con diverse finalità (dimostrativa, pre-sperimentale o più propriamente sperimentale) gli esperimenti/argomenti/materie/principi teorici affrontati da Metelli nel corso del suo lavoro di didattica, studio e ricerca.
Nella fattispecie usiamo il termine tavole dimostrative quando sono sporadiche o isolate mentre si intende per tavole sperimentali quelle caratterizzate da cura, completezza, sistematicità nella variazione dei parametri/condizioni sperimentali. Sono definite tavole anche i cartoncini ritagliati in forme geometriche non quadrangolari (es. fasc. 10 <Adattamento cromatico>).
Alcune tavole (v. fasc. 45) riportano sul verso le risposte dei vari soggetti sottoposti all'esperimento (citati con sigle o con nome per esteso). Inoltre, una tavola è rappresentata da una piccola lastra di vetro (v. fascicolo 3).
Spesso i gruppi di tavole sono denominati da Metelli stesso 'serie' e identificati da codici alfanumerici indicanti i parametri utilizzati nella conduzione del corrispondente esperimento/studio.
Per es. negli esperimenti sulla trasparenza le lettere P e Q maiuscole sono le codifiche che Metelli attribuisce ai due quadranti che si sovrappongono, in minuscolo si riferiscono ai livelli di riflettanza degli stessi.
Nel modello 'a mosaico' la lettera T indica lo strato trasparente, le lettere A, P, Q e B la sequenza critica.
Nel titolo del fascicolo si utilizza la nomenclatura tecnica di descrizione dello specifico fenomeno percettivo, così per esempio l'indicazione 2x4 quadrati significa che la figura complessiva è composta da 8 quadrati, 2 di base e 4 di altezza .
Questo materiale era in buona parte conservato assieme al resto del fondo, ma non inventariato nel 2000 (circa n. 330 tavole, conservate in cartelline non a norma). Ve ne sono altre 56, in parte provenienti da una scatola dello scantinato dell’edifico denominato Psico2 (n. 30) e in parte portate in biblioteca dal professor Masin (n. 26) per conto della prof.ssa Dolores Passi Tognazzo – allieva e collaboratrice di Metelli per alcuni anni presso l’Istituto di psicologia (si tratta del completamento delle 'serie' già presenti nel fondo). Poi, tra la fine del 2010 e l’inizio del 2011 il prof. da Pos ne ha portate altre, reperite tra il proprio materiale di studio e lavoro o consegnategli dal prof. Zanforlin.
In sostanza il nucleo originario era formato da tavole sciolte in stato di completo disordine all'interno di cartelline e purtroppo non sono più distinguibili da quelle successivamente conferite dal prof. Masin in quanto aggregate nella fase precedente a questo progetto di inventariazione archivisticia. Invece le tavole conferite dal prof. Da Pos sono state qui descritte in calce alle altre e sono contraddistinte da un asterisco posto in apice alla denominazione del fascicolo.
Questo materiale grafico è stato riordinato in 2 fasi successive, dapprima esaminando le tavole una per una e raggruppandole sulla base della figura rappresentata, a volte supportati dal codice serie attribuito da Metelli, e in un secondo tempo fascicolandole sulla base degli argomenti/fenomeni/principi teorici/ materia cui afferiscono – con il supporto del dott. Roberto Musiari e la consulenza scientifica dei professori Da Pos e Masin.
Nel corso della prima fase di riordino sono state estrapolate dal gruppo disordinato n. 4 carte manoscritte che sono state riunite e descritte nel fasc. 59. Trattasi di disegni e di cartoncini di varie grammature, dimensioni, forma geometrica, colore (solo su scala di grigio, utilizzando per ciascun esperimento da 3 a 4 tonalità) variamente combinati tra loro, incollanti su un supporto con o senza bordo, o semplicemente incollati uno sopra l'altro.
In più di qualche caso nelle figure realizzate 'a mosaico' i tasselli si sono staccati: è pertanto necessario intervenire per la ricostruzione della 'figura'.
Alcune tavole non sono costituite da tasselli accostati ma le partizioni delle figure sono dipinte direttamente su cartoncino.
Le tavole sono state numerate progressivamente in unica catena all'interno dei singoli fascicoli rispettando, ove presente, l'ordine delle figure già indicato dall'autore (es. fascicolo <Percezione della curvatura>). Il numero è stato indicato a matita sul verso di ciascuna tavola.
NOTA TEMPORANEA PER L'ARCHIVISTA
Il nuovo condizionamento è stato pensato per posizionare le tavole in orizzontale evitando così piegamenti e curvature che interferirebbero con la corretta visione/percezione della figura. Ciascuna tavola è inserita in buste trasparenti (materiale plastico a norma per la conservazione a lungo termine); più gruppi di tavole afferenti a uno stesso fascicolo sono stati inseriti in contenitori di cartoncino a norma chiusi su tutti i lati.
TAVOLE
Solo nella serie Materiale sperimentale e solo per le tavole le schede descrittive contraddistinte da un asterisco nella denominazione del fascicolo contengono TUTTI materiali conferiti alla biblioteca in momenti diversi da ex colleghi/collaboratori di Metelli dopo l'atto di donazione del fondo archivistico. [le specifiche di chi ha portato il materiale e dove l'ha trovato verranno inserite nel database in campi non resi a consultazione pubblica su web ed esibiti agli utenti che ne faranno esplicita richiesta].
ROTOLI
Vi sono anche rotoli costituiti da gruppi di disegni su carta da lucido (N.B. l'indicazione 1931 timbrata su alcuni di essi non si riferisce a una data) attinenti agli articoli scritti insieme da Metelli ed Elisabetta Gyulai per gli Atti dell'Istituto Veneto di Scienze, Lettere ed Arti - Classe di Scienze Morali tra il 1975-1977. Si deve al professor Osvaldo Da Pos la dettagliata descrizione didascalica delle singole figure.
FOTOGRAFIE (fasc. 63)
Discorso a parte meritano le fotografie, conservate in un'unica unità archivistica sebbene distinte in più raggruppamenti dentro a buste di plastica a norma per la conservazione.
Si tratta di circa 601 fotografie di piccole dimensioni (la maggior parte misura cm 4x4,5; si va comunque da un minimo di cm 3x4 a un massimo di cm 18x13) originariamente conservate in parte sciolte e in parte impacchettate a gruppi o con un elastico (che è stato rimosso per motivi di tutela conservativa) o avvolte da semplici fogli quadrettati dotati di numerazione (forse riferita al numero della figura che appare nella rispettiva pubblicazione/articolo).
Le foto, nella stragrande maggioranza in bianco e nero e talvolta riprodotte in più copie identiche, rappresentano figure riferite a studi sulla trasparenza fenomenica e spesso sono contrassegnate da un numero posto sul verso ma a volte anche sul recto; solo una analisi specifica e specialistica potrà eventualmente verificare a quali esperimenti si riferisce tale documentazione fotografica e qual è il significato del numero che vi è spesso apposto.
Va rilevato che questo tipo di foto, definibili come foto 'tecniche' o 'di laboratorio' (cioè riproduzioni delle tavole sperimentali), non sono effettuate in casa 'artigianalmente' da Metelli bensì da un fotografo professionista, Antonio Concolato (nato a Padova nel 1936, vivente e operante a Padova).
Tuttavia dalle testimonianze orali dei sigg. Sandro Bettella e Ugo Toffano, tecnici dell'allora Istituto di psicologia, risulta che in alcuni casi le foto sono state eseguite dallo stesso Toffano. Si segnala anche la presenza di n. 2 buste con il timbro dello studio fotografico RCE di Anzani Piero (Padova) datate 1973 (forse in preparazione dell'articolo uscito nel 1974 <Scientific American>).
Tali foto venivano per lo più utilizzate da Metelli come illustrazioni dei suoi articoli, che fotocopiava e distribuiva sia ai colleghi che agli studenti a lezione: venivano letteralmente incollate sui fogli fotocopiati, poichè all'epoca le fotocopie non sarebbero state in grado di riprodurre le diverse sfumature di grigio in maniera significativa. Citando l'intervista a Sandro Bettella: "Ricordo che al tempo della pubblicazione su <Scientific American>, del 1974 mi pare, Metelli aveva avuto dei problemi per fornire il materiale figurale di arredo [sic!] dell'articolo, perchè i mezzi tecnici allora a disposizione non consentivano grandi garanzie di riproduzione fedele dei fenomeni percettivi".
Di alcune foto è presente anche il negativo: pezzi di pellicola di diverse lunghezze ma anche negativi di singoli fotogrammi (in tutto circa 163 fotogrammi); le foto e i negativi sono stati contati ma non numerati.
Sono state conservate le n. 5 buste originali che contenevano le fotografie in quanto annotate.
RITAGLI/TASSELLI (fascicolo 64)
All'interno del fondo archivistico donato è stato ritrovato anche ciò che rimane del materiale utilizzato per comporre le tavole sperimentali. Si tratta di diverse migliaia di tasselli monocromatici di dimensioni e forme diverse che coprono buona parte della gamma dei grigi (i tasselli colorati sono molto rari).
Alcuni presentano sul retro l'indicazione a matita della tonalità specifica; altre volte questa stessa indicazione è riportata sulla busta che contiene più tasselli uguali (ad esempio "Grigio 6", "Grigio 7"). Talvolta, quando il tassello è sufficientemente grande, è possibile leggere su retro anche il codice della tonalità, il nome dell'Azienda che lo ha prodotto e la data del lotto, es. "24 M - 1972 - Hesselgrents Färgatlas color center AB, Stockholm".
Citando l'intervista a Sandro Bettella: "I fogli in formato A4 da cui si ricavavano questi rettangolini erano prodotti da una ditta Svedese (di cui non ricordo il nome) che secondo Metelli garantiva, per la particolare tecnica da loro usata, che la riflettanza dichiarata fosse effettivamente corrispondente a quella misurata, e costante nel tempo. Ricordo che comunque ogni stimolo veniva prodotto utilizzando serie di cartoncini che avevano la stessa data di produzione ... Non so se sa come venivano tagliati i rettangolini che componevano il mosaico: c'era in laboratorio una macchina, una specie di pressa-tranciatrice, che consentiva una rapida produzione di ritagli rettangolari perfettamente uguali tra loro semplicemente abbassando una leva. [...] Questa macchina era molto ingegnosa perché consentiva, semplicemente cambiando le fustelle/sagome maschio-femmina, di produrre ritagli di forma diversa. Ho fatto personalmente una missione a Roma, presso la ditta che ha prodotto la macchina, per rettificare le sagome preparate per la realizzazione della 'croce di Kanitza'. Metelli aveva prima verificato la sua teoria su questo stimolo per poi passare al suo modello a scacchiera che consentiva, al contrario della croce, di utilizzare un solo tipo di forma (un rettangolino appunto) per realizzare un gran numero di scacchiere perché molto grande era il numero di combinazioni delle quattro chiarezze da sottoporre al giudizio dei soggetti."

People


Metelli, Fabio (Author)
Biblioteca di Psicologia "F. Metelli" (Editor of compilation)

Location/Time


sec. XX secondo quarto - sec. xx ultimo quarto

Subject


• Metelli

Object languages:

Italian