PHAIDRA – Collezioni digitali

La piccola flora dell’Orto botanico di Padova di P. A. Saccardo compare nel v. 4 (1872) del Nuovo Giornale botanico italiano. Come dichiarato fin dal titolo vuole essere un contributo alla flora d’Italia, enumerando le specie spontanee locali presenti nell’orto botanico di Padova e quelle, d’origine anche esotica, spontaneizzate.
Vuol anche dimostrare che i vegetali sono soliti arrivare da luoghi lontani e gradatamente e in qualche maniera incominciare a vivere qui fino a nascere come piante domestiche spontaneamente senza essere impediti dalle temperature, specie invernali, ben diverse dai luoghi d’origine.
In questo elenco si trovano quindi piante spontanee del luogo, come la Viola tricolor e il Trifolium pratense, piante spontaneizzate di altri ambienti italiani arrivate da precedenti coltivazioni, come le specie montane Digitalis purpurea e Veratrum nigrum, e specie esotiche ormai spontaneizzate, come Argemone mexicana e Clematis orientalis del Caucaso.
In archivio, coll. Ar.B.37/0007-30-(2-10) abbiamo ritrovato i fogli manoscritti alla base dello scritto. Le differenze sono minime, qualche nome è stato aggiunto nell’edizione definitiva a stampa che secondo il manoscritto si interrompeva con le alghe Characeae. Una nota, presente nella stampa dopo la sezione Fungaceae che non è presente in questi primi fogli manoscritti, avverte che licheni e alghe spontanei non erano ancora stati esaminati. Questa sezione Fungaceae compare negli ultimi fogli del manoscritto con una nota che andrà a piè di pagina nell’edizione a stampa e che annuncia un ulteriore elenco di funghi, specie Micromycetes, tra i moltissimi dell’orto botanico.
Pier Andrea Saccardo si era laureato nel 1867, dal 1869 era stato nominato supplente all’insegnamento di botanica e agli esami relativi all’Università e ricopriva l’insegnamento di Scienze naturali nell’Istituto tecnico professionale di Padova appena istituito, oggi Istituto Tecnico Tecnologico Belzoni.
L’occasione della ricerca che portò alla stampa della Florula… sembra aver indirizzato l’autore allo studio dei funghi dato che il seguente lavoro è Mycologiae Venetae specimen del 1873, primo di una serie che accompagnerà tutta la restante vita dello studioso.