Girolamo Li Causi socialista a Venezia (1913-1922)
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Girolamo Li Causi socialista a Venezia (1913-1922)
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Descrizione
Girolamo Li Causi nasce a Termini Imerese nella notte tra il 31 dicembre 1895 e il 1°primo gennaio 1896.
La madre, Illuminata Scialabba, di estrazione piccolo-borghese, e il padre Salvatore, calzolaio, impartiscono ai figli un’educazione cattolica, soprattutto il padre, religiosissimo ma non clericale.
Nel 1906 il padre emigra in America e, con suo fratello maggiore Nunzio a Palermo per studiare per diventare prete, Girolamo si trova ad essere, a soli dieci anni, il punto di riferimento maschile della famiglia.
Dopo aver terminato gli studi di ragioneria, nel 1913 si trasferisce a Venezia per frequentare il Regio Istituto Superiore di Studi Commerciali a Venezia.
La sua permanenza in Veneto dura fino al 1922, quando il giovane Li Causi si trasferisce prima a Roma, e poi, a dicembre, a Milano.
Nel 1924, poco dopo aver aderito al PCd’I, diventa redattore per la politica estera de “l’Unità” poco dopo aver aderito al PCd’I.
A Venezia aveva conosciuto Ena Viatto la quale, proprio grazie all’influenza di Li Causi, entra nel Pci con il compito di diffondere la stampa clandestina tra le mondine della zona di Vercelli, ed inizia a far parte della redazione de “l’Unità” come traduttrice.
Con l’approvazione da parte del regime fascista delle “leggi eccezionali” del 1926, il Partito Comunista d’Italia si trova a dover operare in condizioni di clandestinità e Li Causi è mandato a Torino in qualità di responsabile interregionale per il Piemonte e la Liguria.
Il 10 maggio 1928 Girolamo Li Causi viene arrestato a Marina di Pisa insieme a Ena Viatto dalla squadra politica della questura di Torino. I due riescono ad ottenere il permesso di sposarsi in carcere a Portolongone nell’aprile del 1929.
La permanenza in carcere di Li Causi, durante la quale, il 27 dicembre 1935, riceve la tremenda notizia dell’improvvisa morte di suo padre, dura ben nove anni, sino a maggio 1937. In seguito trascorrerà un periodo di confino a Ponza e Ventotene. Il termine dell’incarcerazione, tuttavia, non sancisce la riacquisizione della libertà, dato che Girolamo Li Causi viene mandato al confino sull’isola di Ponza e poi da lì a Ventotene.
Ena Viatto, invece, riceve l’amnistia nel febbraio del 1930. Nello studio del suo avvocato, Viatto conosce l’ingegner Riccardo Lombardi, al quale si legherà sentimentalmente, ottenendo il divorzio da Li Causi nel 1936. del quale si innamora.
Nel 1936 ottiene il divorzio da Li Causi, il quale è ancora in carcere, a Civitavecchia.
Il 23 agosto 1943, dopo la caduta di Mussolini, Li Causi torna ad essere un uomo libero e subito aderisce alla Resistenza operando presso il CLN di Milano.
Nel 1944 viene inviato, insieme alla compagna, e futura moglie, Giuseppina Vittone, in Sicilia per riorganizzare il partito in un territorio in cui soffiava forte il vento del movimento separatista alimentato dall’AMGOT (Allied Military Government of Occupied Territories) e dalla mafia siciliana.
Lo stesso anno subisce un attentato mafioso mentre tiene un comizio a Villalba di Caltanissetta, città in cui è sindaco il capomafia Calogero Vizzini.
Li Causi risulta essere, nel dopoguerra, uno dei politici di maggior successo in Sicilia e uno degli elementi di spicco del PCI a livello nazionale, basti pensare che è eletto in Parlamento per cinque legislature consecutive dal 1948 al 1972, la prima e l’ultima come senatore, le altre come deputato, e che nelle elezioni del 1953 e del 1958 è il candidato comunista a ricevere più preferenze dopo Togliatti.
Grande è l’impegno nella lotta alla mafia durante la sua attività politica, dall’attenzione rivolta alla strage di Portella della Ginestra del 1° maggio 1947, alla vicepresidenza della Commissione parlamentare d’inchiesta sulla mafia, ruolo ricoperto dal 1968 al 1972.
Persone
Università Ca' Foscari Venezia - Dipartimento degli Studi Umanistici (Curatore della collezione)
Luogo/Tempo
Venezia
1913-1922
Soggetto
• Togliatti ; Vizzini ; Portella della Ginestra ; Ponza ; Ventotene ; Serrati ; Scoccimarro