Antonio Vallisneri e le Antichità
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Descrizione
«Qui non ebbe fine la Raccolta del Vallisneri, e andò aumentando il suo Museo oltre le notate cose naturali di molti preziosi avanzi dell’Antichità.»
Con queste parole inizia il paragrafo dedicato ai reperti antichi del “catalogo” delle rarità del Museo Vallisneriano, catalogo inserito nel primo volume delle “Opere fisico-mediche” di Antonio Vallisneri senior edite dal figlio Antonio Vallisneri junior (Coletti, Venezia 1733), che costituisce una delle fonti principali di conoscenza del suo Museo.
La selezione di oggetti “antichi” qui presentata tiene conto della sequenza descrittiva per serie che Vallisneri adottò nel suo “catalogo”: una descrizione che risente di certo della prassi di studio dello scienziato, pur non specialista della materia, ma amico e frequentatore di letterati e collezionisti del tempo, tra i quali Apostolo Zeno, Bernardo e Francesco Trevisan e anche Scipione Maffei.
Si è detto che le “antichità” che Vallisneri raccoglie possono forse leggersi come specchio di probabili suoi interessi per taluni aspetti della produzione artistica (specialmente la scultura). Può aver guidato la scelta anche la notorietà di alcuni singoli oggetti quali il cosiddetto “Idolo del Sole” (vedasi “Idolo”, o:72034 nel presente percorso) oppure le due statue di “Vestali” (vedasi “Statua -Athena”, o:71970 e "Statua-Offerente, o:266084), nonché la volontà di riproporre l’esposizione di busti e vasi nelle “scanzie” (vedasi “libreria a giorno”, o:72049), un allestimento che era stato tipico della collezione di provenienza di queste opere, la Mantova Benavides, collezione sempre di Padova, risalente al sec. XVI.