Skip to content
Università degli Studi di Padova

PHAIDRA – Digital collections



Krakow, Biblioteka Jagiellonska, 522 (CC I 32)

Krakow, Biblioteka Jagiellonska, 522 (CC I 32)

Description

Manoscritto membranaceo contenente la terza decade. Billanovich, che data il manoscritto ai primi decenni del Trecento, vi ha identificato due postille di mano di Francesco Petrarca (ff. 15v e 16r) e annotazioni attribuite a Simone della Tenca d’Arezzo. Il manoscritto fu posseduto poi dall'umanista polacco Jan Długosz (1415-1479). Fa parte della famiglia alpha della terza decade, derivata da Leiden, Bibliotheek der Rijksuniversiteit, VLF 21.

BIBLIOGRAFIA
- G. Billanovich, Nuovi autografi (autentici) e vecchi autografi (falsi) del Petrarca, "Italia Medievale e Umanistica" 22, 1979, 223-238
- M. D. Reeve, The Third Decade of Livy in Italy: the Familiy of the Puteaneus, "Rivista di Filologia e Istruzione Classica" 115, 1987, 129-164
- M. De Franchis, Le livre 30 de Tite-Live et la double tradition des livres 26 à 30 (= Livy’s book 30 and double tradition of books 26-30), “Revue de Philologie, de Littérature et d’Histoire Anciennes” 74, fasc. 1, 2000, 18-40

ILLUSTRAZIONE
La decade terza del ms. 522 (CC I 32), con testo trascritto su due colonne, presenta un apparato decorativo sobrio, caratterizzato dall’iniziale I con la figura di un anziano che regge un manoscritto tra le mani e che può essere identificato con Tito Livio (f. 1r). Dalle estremità dell’iniziale con campo interno a lacunari azzurri e rosa, hanno origine semplici tralci fogliacei sui toni del rosa, arancio e azzurro. I libri della decade sono introdotti da iniziali rosa e tralci fogliacei azzurri e arancioni su campo esterno blu con fini decorazioni a biacca e campo interno ornato da sottili foglioline, elementi tipici della miniatura di scuola umbra.
Il codice, inizialmente collocato nell’ambito della produzione dell’Italia settentrionale (Ameisenowa 1958), è attribuibile sulla base del dato stilistico a un miniatore umbro che lo decora tra il secondo e il terzo decennio del Trecento.
Il manoscritto fu probabilmente commissionato e annotato da ser Simone della Tenca o d’Arezzo (1280-1338), notaio del cardinale Niccolò da Prato e canonico della cattedrale di Verona, nonché amico di Petrarca. In un secondo momento, il codice divenne proprietà di Jan Długosz (1415-1480), celebre storico polacco del Rinascimento, che lo annotò e completò la sua raccolta liviana con un codice quattrocentesco della decade quarta – ms. 523 (CC I 33) di Cracovia – trascritto da diversi copisti di mano transalpina, ma influenzati dall’umanistica, e utilizzando un formato con le stesse misure del ms. 522.

BIBLIOGRAFIA
- Z. Ameisenowa, Reķopisy i pierwodruki iluminowane Biblioteki Jagiellońskiej, Wroclaw-Kraków 1958, 29, cat. n. 24
-M. Kowalczyk - A. Kozłowska - M. Markowski - S. Włodek - G. Zathey - M. Zwiercan (eds.), Catalogus codicum manuscriptorum medii aevi Latinorum, qui in Bibliotheca Jagellonica Cracoviae asservantur, vol. 3, Wroclaw-Kraków, 1984
-P. Cherubini, voce Della Tenca, Simone, in “Dizionario Biografico degli Italiani”, vol. 37, 1989, 511-513

Descrizione delle miniature
f. 1r: iniziale I con Tito Livio


People


Simone della Tenca d'Arezzo (Dedicatee)
Jan Dlugosz (Former owner)
Francesco Petrarca (Former owner)
Titus Livius (Other)

Location/Time


Umbria?
1300-1330

Format


application/pdf (191.55 MB)

Subject


• Dewey Decimal Classification -- Literature & rhetoric (800) -- Italic literatures; Latin literature (870)

Object languages:

Latin

Rights:

© All rights reserved