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Università degli Studi di Padova

PHAIDRA – Digital collections



Raccolte d’Archivio dell'Università di Padova

Presso l'Archivio dell'Università degli Studi di Padova sono conservate delle raccolte di fotografie e di materiali multitipologici capaci di testimoniare efficacemente le diverse fasi degli interventi edilizi dell’Ateneo al servizio della didattica e della ricerca.
L'interesse del tutto peculiare delle raccolte consiste nella estrema eterogeneità dei documenti e materiali. Le fotografie e le relative schede presentate costituiscono un interessante spaccato di storia cittadina nel corso del Novecento, quale importante patrimonio storico culturale a disposizione della consultazione di studiosi e ricercatori.


Palazzo Bo, Cortile littorio, fondale

Palazzo Bo, Cortile littorio

Palazzo Bo, secondo i progetti di Ettore Fagiuoli


Grazie alla digitalizzazione di una parte di questo materiale si offre la possibilità di vedere una ricca galleria di immagini che completano i documenti amministrativi e tecnici, «illustrando efficacemente le fasi della complessa operazione architettonica e decorativa, messa in atto nel decennio precedente la seconda guerra mondiale e nei primi anni di questa, da un ente pubblico di grande rilievo e prestigioso come l'Ateneo patavino...», Anti. Archeologia. Archivi, a cura di I. Favaretto, F. Ghedini, P. Zanovello, E.M. Ciampini, Venezia 2019.
All’interno dell’estremamente ricco e variegato complesso di beni miultitipologici si può individuare invece una serie di disegni, stampe, bozzetti, pannelli, plastici, lucidi, registrazioni audiovisive, oggetti e manufatti, strettamente collegati ai diversi fondi documentali.


Materiali per concorsi per l’Ospedale di Padova – plastico

Materiali per concorsi per l’Ospedale di Padova – plastico

Si tratta di prodotti acquisiti durante lo svolgimento delle attività ordinarie e straordinarie dell’Ateneo che costituiscono una preziosa Raccolta multitipologica, che si intreccia, integrandole, con le informazioni trasmesse dai documenti tradizionali, offrendo una serie di elementi originali e spesso altrimenti irrecuperabili in merito alle vicende storiche che descrivono.

Accanto a un indubbio valore documentario, tali beni ne posseggono spesso anche uno più latamente culturale, essendo frutto dell’ingegno di grandi firme del design contemporaneo come Gio Ponti e Paolo Venini, dell’estro artistico di artisti del calibro di Gino Severini, Gino Morandis, Jannis Kounellis e altri. Attraverso la riproduzione digitale, questo immenso e misconosciuto patrimonio viene ora messo a disposizione degli studiosi e di tutti gli interessati per arricchire le ricerche e permettere di costruire nuove rigorose narrazioni scientifiche del nostro passato.

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