Minio Paluello, Lorenzo
Descrizione
Lorenzo Minio Paluello (Belluno 1907 – Oxford 1986). Di famiglia veneziana, studiò a Padova, dove si laureò nel 1929. Tra il 1932 e il 1933 si perfezionò a Parigi. Al suo rientro in Italia, insegnò in una scuola secondaria in Istria fino al 1935, quando fu escluso dall’insegnamento per la sua opposizione al regime fascista. Nel 1939 accettò l’invito dell’Oriel College di Oxford e si trasferì in Inghilterra. Oxford sarebbe rimasta la sua università per tutta la carriera, a parte un breve passaggio a Padova. Nel 1954 Minio era stato infatti incluso nella terna vincitrice di un concorso di Filologia medioevale e umanistica presso l’Università cattolica di Milano; sulla base di quel risultato, nell’autunno 1956 la Facoltà di Lettere e filosofia dell’Università di Padova lo chiamò come professore straordinario (prese servizio il 15 dicembre 1956). Per l’a.a. 1956/57 tenne un corso su “I testi filosofici greci nella tradizione latina”, in cui dovette ricoprire un ruolo centrale la traduzione latina della “Poetica” di Aristotele che lo stesso Minio aveva attribuito qualche anno prima a Guglielmo di Moerbeke (1215-1286) e di cui nel 1953 aveva curato l’edizione portando a termine, con Ezio Franceschini, il lavoro iniziato da Erse Valgimigli, precocemente scomparsa nel 1931, figlia di Manara Valgimigli, che era stato uno dei maestri padovani di Minio. Per l’a.a. successivo gli era stato affidato l’insegnamento di Storia della filosofia medioevale, ma, con lettera del 3 novembre 1957, Minio presentò le sue dimissioni.
Minio Paluello, il «grande solitario delle cultura filologica e letteraria del Novecento» (Claudio Leonardi), è stato uno dei maggiori studiosi del pensiero aristotelico medievale: «tutta la sua vita fu dedicata a un lavoro filologico tra i più ardui, e di conseguenza solitari: la riconquista dell’opera logica nella sua autenticità […]; ma insieme mettendo in luce le deformazioni subite nella tradizione manoscritta, nei grandi centri che hanno cambiato la cultura medievale e in essa la cultura dell’Occidente e di tutto il mondo» (Id.). Fu uno dei motori propulsori della monumentale impresa dell’ “Aristoteles Latinus”, collana di edizioni delle traduzioni latine dello “Stagirita”, con cui collaborò già dal 1947 e che diresse dal 1959 al 1973. Oltre all’opera di progettazione e direzione, Minio curò personalmente diverse edizioni di traduzioni delle opere logiche di Aristotele. Giova qui ricordare anche il suo interesse dantesco.
[Rino Modonutti]
Fonti bibliografiche:
F. Santu, “Minio Paluello, Lorenzo”, LXXIV, 2010, http://www.treccani.it/enciclopedia/lorenzo-minio-paluello_(Dizionario-Biografico)/; C. Leonardi, “La fedeltà alla parola. E. Franceschini e i maestri padovani”, in “La scuola di Erse. Lettere e documenti di M. Valgimigli, E. Franceschini e L. Minio-Paluello”, a cura di G. Debenedetto e F. Santi, Spoleto 1993, pp. VII-XV (da cui si è citato); R. Southern, “Lorenzo Minio”, in L. Minio Paluello, “Luoghi cruciali in Dante. Ultimi saggi”, a cura di F. Santi, Spoleto 1993, pp. 3-8; B. McGuinness, “Il contributo di Lorenzo Minio a Oxford”, Ibidem, pp. 9-12; J. Brams, “Lorenzo Minio Paluello et l’ ‘Aristoteles Latinus’”, Ibidem, pp. 13-25.
Persone
Modonutti, Rino (Consulente scientifico)
Centro per la Storia dell’Università di Padova (Consulente scientifico)
Capovilla, Jasmine (Curatore)
Rampazzo, Chiara (Curatore)
Formato
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fotografia
Soggetto
• DiSLLipedia, Minio Paluello, Filologia medievale e umanistica
Fonti
Diritti:
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Lorenzo Minio Paluello, Firenze, Fondazione Ezio Franceschini