PHAIDRA – Collezioni digitali

Tavola tratta da: Piante del R. Orto di Padova

Rubus rosaefolius Smith.
(Rubus rosaefolius Sm.)
rovo fiori di rosa

I Rovi - dal nome latino con il quale anche anticamente erano indicate queste piante - appartengono alla grande famiglia delle Rose. Sono presenti in tutto il mondo, ma con maggior frequenza nelle regioni temperate dell'emisfero boreale e sui monti dell'America tropicale. Hanno in comune alcuni caratteri, come le foglie di solito pennato-composte, e le spine (ma vi sono anche rovi inermi). La conoscenza e l'uso di alcune specie si perde nella notte dei tempi. Fra queste, in Europa, il ben noto Lampone e il comune Rovo che si incontra lungo le siepi, dal piano ai monti, nelle schiarite e ai bordi delle boscaglie. All'interno del genere Rubus anche per gli specialisti è difficile definire le entità specifiche per la grande variabilità dei caratteri, sia di quelli geneticamente determinati che di quelli dovuti alle condizioni ambientali alle quali queste piante sono particolarmente sensibili. Il modello fiorale, sebbene non in modo assoluto, si può considerare più costante: un calice di cinque sepali (vedi particolare della figura) e una corolla bianca o rosata di cinque petali. Queste piante, come la rosa, hanno un ricettacolo concavo, a coppa, detto ipantio (dal greco /pò — sotto e anthos = fiore): sul suo bordo interno sono attaccati i numerosi stami e sono contenuti cinque o più pistilli che sporgono con un ciuffetto di stili e stimmi.
II Rovo a fior di rosa è originario dell'Asia orientale, dall'Himalaya all'Australia. E un cespuglio sempreverde di 1-2 metri di altezza, portato in Europa nel 1790 circa, proveniente dall'isola di Mauritius. Nell'Orto botanico di Padova era coltivato nel 1820, verosimilmente nella cultivar a fiore doppio. Se ne conosce anche un uso medicinale come astringente, depurativo e febbrifugo, mentre i suoi frutti possono fornire un colorante che va dal rosso al blu scuro.

tempera su carta