Salta ai contenuti
Università degli Studi di Padova

PHAIDRA – Collezioni digitali



Firenze, Biblioteca Medicea Laurenziana, plut. 63.33

Firenze, Biblioteca Medicea Laurenziana, plut. 63.33

Descrizione

Manoscritto membranaceo contenente la terza e la quarta decade, precedute dalle Periochae (ff. 2r-43r). La terza decade è seguita dall'elogio di Scipione l'Africano incluso nei Carmina de viris illustribus (AL 842). La quarta decade manca del libro 33 e si interrompe a 40, 37, 3 'et per omnia fora conciliabulaque edixerunt'.
Il fascicolo contenente 28, 5, 12 Scotussam – 28, 28, 2 sub uno tecto esse (ora 96r-103v) è stato inavvertitamente rilegato al posto di quello contenente 22, 54, 11 –ciliam ac Sardinia – 23, 8, 4 victusque patris precibus (ora 236r-243v) e viceversa. Entrambe le decadi sono state trascritte per i Medici da edizioni a stampa (Billanovich 1986; Reeve 1988).

BIBLIOGRAFIA
-M. D. Reeve, The Transmission of Livy 26-40, “Rivista di filologia e istruzione classica” 114, 1986, 129-172
-G. Billanovich, La biblioteca papale salvò le “storie” di Livio, “Studi petrarcheschi”, n.s. 3, 1986, 1-115
-M. D. Reeve, The Third Decade of Livy in Italy: the Family of the Puteanus, “Rivista di filologia e istruzione classica” 115, 1987, 129-164
-M. D. Reeve, The Transmission of Florus’ Epitoma de Tito Livio and the Periochae, “The Classical Quarterly”, n.s. 38, 1988, 477-491
- M. De Franchis, Le livre 30 de Tite-Live et la double tradition des livres 26 à 30 (= Livy’s book 30 and double tradition of books 26-30), “Revue de Philologie, de Littérature et d’Histoire Anciennes” 74, fasc. 1, 2000, 18-40

ILLUSTRAZIONE
Il codice tramanda l’Epitome di Sesto Rufo (ff. 1r-43v), le decadi terza (ff. 45r-307v) e quarta (ff. 309r-517v) trascritte in umanistica su un’unica colonna di testo dal copista fiorentino Niccolò Mangona verso la fine del XV secolo. L’Epitome è preceduta dall’antiporta (f. 1v) ornata da un clipeo blu, contenente l’iscrizione in capitali dorate delle opere contenute nel volume, incorniciato dal broncone non fiorito e da un fregio fogliaceo terminante con lo stemma mediceo. Il frontespizio su foglio tinto violaceo e decorazioni a penna dorate (f. 1r) presenta invece una cornice con fregio a candelabra floreale blu e bianco su sfondo dorato lungo i lati lunghi e dorato su sfondo rosso nei lati corti. All’interno sono inseriti gli emblemi riconducibili a Lorenzo de’ Medici (1449-1492) - quali il fuoco con le farfalle, la pianticella verde, le api con le fiale, la pianta di alloro con cartiglio, l’anello con le tre penne e il motto “Semper” ripetuto due volte – insieme all’emblema del giogo con il motto “Suave” e la lettera N appartenente al figlio Giovanni, futuro papa Leone X (1475-1521). Nel bas de page è miniato lo stemma mediceo con il broncone racchiuso da una cornice di perle e pietre incastonate sorretta da due putti.
L’Epitome è introdotta da un’iniziale A prismatica blu con decorazioni fogliacee bianche su campo esterno dorato.
Le decadi terza e quarta sono introdotte da un’antiporta con clipeo rosso contenente l’iscrizione dei titoli delle opere in capitali dorate, inserito in una cornice quadrata rossa intersecata dal broncone terminante con lo stemma mediceo e decorato da motivi floreali e fogliacei con bottoni dorati (f. 44v).
Il frontespizio della decade terza è caratterizzato da una cornice con fregio dorato a candelabra su lacunari rossi e blu e dallo stesso tipo di fregio blu su sfondo dorato (f. 45r). All’interno della cornice si alternano gioielli decorativi, la riproduzione di un medaglione intagliato con la dea Roma seduta su trofei che regge in mano una piccola Vittoria, cammei “all’antica” raffiguranti ritratti maschili, la Lupa che allatta i gemelli Romolo e Remo e una scena interpretabile come Ercole che cattura la cerva di Cerinea. Lo stemma mediceo è dipinto nel margine superiore e in quello inferiore, dove è intrecciato con l’emblema di Piero (il broncone e il motto “Par le fue reverdira”) e con quello di Giovanni (il giogo con il motto “Suave” e la lettera N), entrambi figli di Lorenzo de’ Medici. Il testo è introdotto dall’iniziale I in lamina d’oro con decorazione fogliacea dorata su sfondo verde, affiancata da due clipei rispettivamente ornati dalle due ruote, dal liuto con la corda spezzata e la lettera R frammentata, emblemi appartenenti di nuovo a Piero (1472-1503), il primogenito di Lorenzo de’ Medici.
La carta incipitaria della decade quarta non presenta un frontespizio miniato, ma è decorata dall’iniziale M in lamina d’oro, di grandi dimensioni, con decorazioni fogliacee e floreali blu, gialle, verdi e rosa e bottoni dorati (f. 309r). Le altre iniziali che introducono i libri liviani presentano gli stessi motivi decorativi (fatta eccezione per alcune che sono inserite in una cornice in lamina d’oro): solo due di queste sono affiancate da fregio fogliaceo che decora il margine laterale interno e presentano un clipeo con l’emblema delle due ruote appartenente a Piero de’ Medici (f. 7r) e un cammeo all’antica con ritratto maschile (f. 240v).
La lussuosa decorazione del plut.63.33 è stata attribuita a Giovanni Boccardi, detto il Boccardino, miniatore che spesso collaborò con Attavante in numerosi manoscritti miniati per la biblioteca dei Medici (Tesi 1988; Dillon Bussi 1992). Nel panorama artistico fiorentino, Boccardino si distingue dai suoi contemporanei per l’utilizzo di numerosi elementi decorativi, quali grottesche e candelabre, medaglioni e finti cammei “all’antica”, desunti dal repertorio della tradizione classica e rielaborati secondo il gusto rinascimentale fiorentino.
Il manoscritto, eseguito probabilmente verso la fine del Quattrocento, è contraddistinto da stemmi ed emblemi di Lorenzo de’ Medici associati a quelli dei figli Piero e Giovanni, rappresentando così un caso eccezionale all’interno della collezione libraria medicea.

BIBLIOGRAFIA
-M. Bacci, voce Boccardi, Giovanni, detto Boccardino il Vecchio, in “Dizionario Biografico degli Italiani”, vol. 11, 1969
-A. C. de la Mare, New Research on Humanistic Scribes in Florence, in A. Garzelli (a cura di), Miniatura fiorentina del Rinascimento 1440-1525. Un primo censimento, vol. 1, Firenze 1985
-M. Tesi, scheda in Biblioteca Medicea Laurenziana, Firenze 1988, 254
-A. Dillon Bussi, A. R. Fantoni, La Biblioteca Medicea Laurenziana negli ultimi anni del Quattrocento, in All’ombra del lauro. Documenti librari della cultura in età laurenziana, catalogo della mostra (Firenze, BML, 8 maggio – 30 giugno 1992), a cura di A. Lenzuni, Firenze 1992, 135-147
-I. G. Rao, La biblioteca del papa. I codici leonini, in N. Baldini – M. Bietti (a cura di), Nello splendore mediceo. Papa Leone X e Firenze, catalogo della mostra (Firenze, Museo delle Cappelle Medicee e Casa Buonarroti, 26 marzo-6 ottobre 2013), Livorno 2013, 281-285

Descrizione delle miniature:
f. 1v: antiporta con l’iscrizione del titolo dell’opera
f. 1r: frontespizio decorativo a candelabra con emblemi di Lorenzo e Giovanni de’ Medici; iniziale prismatica A; stemma mediceo nel bas de page
f. 44v: antiporta con l’iscrizione del titolo dell’opera
f. 45r: frontespizio decorativo a candelabra con medaglione intagliato raffigurante la dea Roma seduta su trofei che regge in mano una piccola Vittoria; cammei “all’antica” raffiguranti ritratti maschili, la Lupa che allatta i gemelli Romolo e Remo, Ercole che cattura la cerva di Cerinea; iniziale I decorata con emblemi di Piero de’ Medici; stemma mediceo intrecciato con emblemi di Piero e Giovanni de’ Medici nel margine inferiore

Persone


Titus Livius (Autore)
Lorenzo de' Medici (Dedicatario)
Piero de' Medici (Dedicatario)
Giovanni de' Medici (Dedicatario)
Giovanni Boccardi detto il Boccardino (Miniatore)

Luogo/Tempo


Firenze
1490 - 1500?

Formato


application/pdf (235.51 MB)
altezza: 350 mm, larghezza: 250 mm

Soggetto


• Tito Livio; terza decade; quarta decade; periochae; totuslivius
• Dewey Decimal Classification -- Literature & rhetoric (800) -- Italic literatures; Latin literature (870)

Lingua:

Latino

Diritti:

© Tutti i diritti riservati