Paris, Bibliothèque Nationale de France, Latin 9679
Descrizione
Manoscritto membranaceo che tramanda la prima decade; forma un set liviano insieme ai mss. Paris, Bibliothèque Nationale de France, Lat. 8953 e Lat.8954, rispettivamente le decadi terza e quarta, commissionato da Guarnerio d'Artegna (DBI, vol. 60, 2003). L’autore del testo del lat.9679 è stato identificato con Michele Salvatico, notaio dei capi dei sestieri di Venezia e copista di professione specializzato in littera antiqua che copiò numerosi codici per la biblioteca guarneriana (D’Angelo 1988, p. 33).
Illustrazione
Il codice lat. 9679 della Bibliothèque nationale di Parigi presenta un testo su colonna unica, vergato in littera antiqua attribuita a Michele Salvatico. L’apparato decorativo è composto da iniziali in corrispondenza degli incipit dei libri liviani, ornate da cappi intrecciati colorati con nastri puntinati a biacca e inserti di palmette fitomorfe su lamina d’oro a punzoni e contorni mistilinei neri (ff. 2r, 2v, 26v, 52r, 81r, 105v, 128v, 147v, 166v, 185r, 206v).
Questa raffinata tipologia decorativa “all’antica” è attestata per la prima volta verso la metà del XV secolo nel De Civitate Dei di Sant’Agostino – ms. 8 della Guarneriana, e si riscontra anche i codici guarneriani coevi o di poco posteriori (mss. guarn. 80-81-47; Oxf. BL canon.misc.551 ). Rappresenta infatti un’originale invenzione elaborata nella ristretta cerchia di umanisti veneto-padovani, intorno a Francesco Barbaro e Guarnerio d’Artegna, per la decorazione dei codici umanistici, prendendo come modello di riferimento l’ornato a cappio annodato degli esemplari di epoca romanica (o precedente) largamente diffuso in Europa dall’Altomedioevo al XIII secolo e, in particolare, in area padano-orientale (Mariani Canova 1988).
La raffinatezza e la qualità elevata della decorazione permettono di accostare il Livio lat.9679 al De bello Gallico di Cesare (Londra, British Library, Harley 2683), anch’esso copiato da Salvatico (Mariani Canova 1988, pp. 42-43).
Quanto al luogo di allestimento della decade I, non è ancora stato chiarito se il copista abbia trascritto il codice nello scriptorium guarneriano a San Daniele del Friuli o nel proprio studio notarile a Venezia per poi inviarlo al committente, anche se quest’ultima sembra essere l’ipotesi più probabile (Mariani Canova 1988). È certo invece che il codice sia stato terminato entro il 1456, poiché è stato riconosciuto nella “prima decha de Livio” che compare nell’inventario dei libri “indorati” (ossia provvisti di taglio dorato) redatto dallo stesso Guarnerio in quell’anno, probabilmente in occasione del trasloco da Udine a San Daniele del Friuli ; si ritrova anche nell’inventario del 1461 con la dicitura “Livius ab urbe condita in pergamenis deauratus” , dove è menzionato insieme alle decadi III e IV – BNF lat. 8953 e 8954 (Scalon 1991 e 1995).
Ne consegue che Guarnerio abbia dapprima commissionato la decade I realizzata entro il 1456 e che in un momento successivo abbia richiesto l’allestimento delle altre due decadi, terminate entro il 1461, per completare il set liviano. Anche la diversità stilistica e decorativa delle iniziali tra la decade I e le altre due decadi dimostrano che l’allestimento di questi codici liviani sia avvenuto in due fasi distinte anche se non troppo distanti cronologicamente, dimostrando la predilezione per il gusto umanistico “all’antica” declinato in modi differenti.
BIBLIOGRAFIA
-G. Billanovich, Un altro Livio corretto dal Valla (Valenza, Biblioteca della Cattedrale, 173), “Italia Medioevale e Umanistica” 1, 1958, 265-275: 273, 275
-Mostra di codici umanistici di bibliotche friulane, catalogo della mostra (Firenze, BML, 23 settembre-31 dicembre 1978), a cura di E. Casamassima, M. D’Angelo, C. Scalon, L. Martinelli, Firenze 1978, pp. 34, 67, 73-74.
-M. D’Angelo, Nuovi copisti nello “scriptorium” di Guarnerio d’Artegna, “Quaderni guarneriani” 8, 1984, 5-16
-M. D’Angelo, I copisti di Guarnerio d’Artegna, in L. Casarsa (a cura di), La Guarneriana. I tesori di un’antica biblioteca, catalogo della mostra (San Daniele del Friuli, Biblioteca Civica Guarneriana, 10 giugno – 30 ottobre 1988), San Daniele del Friuli 1988, 23-34: 33.
-G. Mariani Canova, L’ornato rinascimentale nei codici guarneriani, in L. Casarsa (a cura di), La Guarneriana. I tesori di un’antica biblioteca, catalogo della mostra (San Daniele del Friuli, Biblioteca Civica Guarneriana, 10 giugno – 30 ottobre 1988), San Daniele del Friuli 1988, 35-44.
- L. Casarsa - M. D'Angelo - L. Scalon (eds.), La libreria di Guarnerio d'Artegna, Udine 1991, 97-98, 253, 296-7, 464, 473-475, 477-478 (scheda di L. Casarsa)
-C. Scalon, Produzione e fruizione del libro nel Basso medioevo. Il caso Friuli, Padova 1995, p. 495, n. 10 (fonte 391) 530, n. 73 (fonte 428)
- C. Scalon, voce Guarnerio d'Artegna, in “Dizionario Biografico degli Italiani”, vol. 60, 2003, 415-419
- M. Venier, scheda in C. Scalon (ed.) I libri dei Patriarchi. Un percorso nella cultura scritta del Friuli medievale, Udine 2013, 338, 350.
-F. Pignatti, v. Salvatico Michele, in DBI 89, 2017, pp.
manoscritto
Luogo/Tempo
ante 1456
San Daniele del Friuli?
Venezia?
Formato
application/pdf (100.52 MB)
Soggetto
• Tito Livio; prima decade; totuslivius
• Dewey Decimal Classification -- Literature & rhetoric (800) -- Italic literatures; Latin literature (870)





