Maria Pezzè Pascolato (1869-1933)
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Maria Pezzè Pascolato (1869-1933)
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Descrizione
Nasce a Venezia il 15 aprile 1869 da Alessandro e Francesca Restelli.
Il padre, avvocato e direttore della Scuola superiore di commercio di Venezia http://phaidra.cab.unipd.it/o:30545, è deputato e ministro liberale moderato oltre che autore di opere storiche e letterarie; la madre, patriota impegnata in opere filantropiche, è presidente della sezione femminile veneziana della Croce Rossa.
Educata privatamente e indirizzata fin da piccola allo studio delle lingue, Maria prosege la formazione superiore presso l’Istituto femminile Giustinian di Venezia, per poi iscriversi alla facoltà di lettere e filosofia di Padova.
Nel 1891 sposa il medico Luigi Pezzè e si trasferisce a Poppi (Arezzo), dove si concentra sugli studi letterari, interessandosi di folklore e dedicandosi all’approfondimento delle lingue straniere.
Nel 1895 ottiene la patente di insegnamento con una tesi su Torquato Tasso e, negli stessi anni, inizia a occuparsi di educazione.
Nel 1896 torna definitivamente a Venezia dove, nel 1897 è accolta nella Società Dante Alighieri e partecipa alla II Biennale in qualità di critico d’arte. A partire dallo stesso anno diventa ispettrice nelle scuole del Comune di Venezia e due anni dopo ricopre per sei mesi la direzione dell’Istituto tecnico femminile Vendramin Corner.
Nel 1901, presso l’Ateneo Veneto, fonda il "Circolo filologico", finalizzato alla diffusione delle lingue straniere.
Nel 1921 diventa membro direttivo dell’Ateneo Veneto, e l’anno successivo Antonio Fradeletto la sceglie come assistente per la cattedra di lingua e letteratura italiana alla Scuola superiore di commercio di Venezia; alla scomparsa del maestro, nel 1929, viene creato per lei l’insegnamento di lingua italiana.
Testimonianza delle competenze linguistiche acquisite negli anni della formazione sono i primi lavori di traduzione: "Gli eroi" di Thomas Carlyle (Firenze 1896) e "Venezia" di John Ruskin (Firenze 1901), autore i cui principi etici ed educativi la influenzano profondamente. Sue sono anche la versione italiana del "Mazzini" di Bolton King (Firenze 1903) e la prima truduzione in italiano dal danese delle 40 novelle di Hans Christian Andersen (Milano 1904).
Il testo ebbe un enorme successo meritando le lodi di Giosue Carducci.
Il lavoro di traduttrice coincide con la pubblicazione di saggi letterari su Adolphe Ribaux, Robert Browning, Alfred Tennyson, Gerhart Hauptmann, Ralph Waldo Emerson, Henry David Thoreau.
Maria Pascolato si distingue inoltre per un’intensa attività nel campo dell’assistenza e della solidarietà, tra le fila della Croce Rossa italiana e, a partire dal 1898, nel Circolo per la cultura etico-sociale di Venezia, dove tiene lezioni gratuite per le giovani operaie.
E' tra le patronesse dell’Educatorio rachitici regina Margherita e del Pro-Schola per la refezione, mentre nel 1910 fonda, assieme a Rosa Zenoni Politeo, la Mutualità scolastica.
Risultato di un suo progetto è la nascita nel 1906 della Croce Azzurra, organizzazione per il trasporto su barche e la prima cura degli ammalati veneziani. Presentata all’Esposizione internazionale d’igiene sociale di Roma nel 1911, l’iniziativa le vale la medaglia d’oro.
Convinta interventista, entra a far parte, in qualità di vicepresidente, del comitato veneziano di preparazione civile, costituitosi nel 1915 e poi divenuto comitato di difesa e assistenza; fra le iniziative del comitato si annovera l’apertura di due laboratori municipali per le donne veneziane, manifatture di cui Pascolato diventa direttrice.
Nel 1914 lancia il Primo appello per la propaganda civile, mentre gli otto racconti contenuti in "Piccole storie e grandi ragioni della nostra guerra" (Milano 1917) esaltano, con linguaggio semplice e diretto, il mito dell’italiano nobile contro il nemico spietato.
All’indomani della rotta di Caporetto, trasferisce i laboratori dapprima a Cesenatico e poi a Genova; a conflitto finito fa ritorno a Venezia.
Nel primo dopoguerra, confermata direttrice dei laboratori municipali, diventa rappresentante comunale nel consiglio generale del Patronato orfani di guerra e in quello di amministrazione della Pia opera asili di carità. Impegnata sul fronte irredentista, sostiene l’impresa fiumana e prende parte alla lotta antisocialista e antisindacale, fino all’adesione al fascismo. Partecipa ai lavori della commissione incaricata di selezionare i libri di testo delle scuole elementari, istituita nel 1923 dal ministro della Pubblica Istruzione Giovanni Gentile e presieduta da Giuseppe Lombardo Radice. Pubblica nel 1924 la sua relazione, di evidente impostazione montessoriana.
Nel 1925 inaugura la prima biblioteca per i ragazzi tra i 6 e i 14 anni in Italia, inizialmente nella sede del fascio femminile e poi nel Palazzo Reale a San Marco.
Nel 1927 venne nominata delegata provinciale dei fasci femminili e in quell’ambito si dedica alla formazione fisica e culturale delle giovani fasciste; nello stesso anno assume la direzione provinciale dell’Opera nazionale per la protezione della maternità e dell’infanzia (ONMI), cui si dedica intensamente negli ultimi anni della sua vita.
Muore a Venezia il 26 febbraio 1933.
Fonti:
- Dizionario Biografico degli Italiani, Volume 81 (2014)
- Archivio Storico Ca'Foscari
Soggetto
• Istituto femminile Giustinian ; Scuola superiore di commercio di Venezia ; Università degli Studi di Padova ; Pedagogia ; Educazione infantile ; Lingue straniere ; Insegnamento ; Società Dante Alighieri ; Ateneo Veneto ; Croce Rossa Italiana ; Ispettrice ; Traduttrice ; Fasci femminili ; Donne fasciste ; Biblioteca per ragazzi ; Irredentismo ; Interventismo ;